L’arte è un’astrazione

L’arte è un’astrazione
L'ARTE E' UN'ASTRAZIONE:spremetela dalla natura sognando di fronte ad essa e preoccupatevi più della creazione che del risultato. (Paul Gauguin)

lunedì 9 maggio 2011

To Do7_Contesto sociale


Patnership al progetto: NESPRESSO. 
E' una catena di distribuzione di caffè in capsule creata dalla Nestlè. 
Il sistema nasce nel 1986, quando ancora si divideva in capsule per ufficio e uso privato; dal 2000 la Nestlè ha deciso di concedere la licenza per distribuire le macchine con questo sistema a varie aziende di elettrodomestici, tra le quali Krups, Delonghi e Siemens.
Le capsule contengono 5 grammi di caffè (7 grammi le capsule della varietà "lungo"), e sono rivestite da un foglio di alluminio trattato con pellicola alimentare. Sono 100% riciclabili, ma non possono essere gettate con le lattine a causa delle loro piccole dimensioni, rispetto alle suddette lattine di dimensioni compatibili. 
Le varietà di caffè Nespresso sono dette Gran Cru. Il "Cru" è il terreno dove Nespresso ha deciso di produrre il proprio caffè. Esistono 16 varietà di Gran Cru, che si dividono in 9 Espressi, 4 Lungo e 3 Pure Origin.


SOURCING SUSTAINABLE HIGEST QUALITY COFFE
Nespresso lancia Ecolaboration™, una piattaforma dedicata all'innovazione sostenibile che ne sottolinea l'impegno a conseguire i principali obiettivi finalizzati a migliorare in misura significativa, entro il 2013, il livello di sostenibilità dei suoi processi. Nespresso, si servirà di Ecolaboration™ per consolidare e unificare tutti i suoi sforzi a favore della sostenibilità nella produzione di caffè, capsule e macchine, in concomitanza con le sue attività globali, in un unico programma concertato-
Nespresso ha annunciato gli obiettivi che Ecolaboration™ si prefigge di realizzare entro il 2013:
- Nespresso acquisirà l'80% del suo caffè, tramite il suo esclusivo AAA Sustainable Quality™ Program, presso coltivatori "Rainforest Alliance Certified™";
- Nespresso implementerà dei sistemi in grado di triplicare la sua capacità di riciclaggio delle capsule usate, elevandola al 75%;
- Nespresso ridurrà del 20% la "carbon footprint" (impronta emissiva) globale generata dalla produzione di ogni tazza di Nespresso.

Ecolaboration™ assicurerà a Nespresso un successo sostenibile grazie a:
- una piattaforma cooperativa comprendente partner d'affari, portatori di interessi e innovatori capaci di contribuire al continuo miglioramento della sostenibilità della catena di valore di Nespresso;
- una struttura interconnessa che riunisce portatori d'interessi chiave, pensatori, consulenti, periti tecnici, ONG, partner d'affari e altri operatori per elaborare idee innovative che possano servire a migliorare le realizzazioni di Nespresso in materia di sostenibilità;
- ulteriori assunzioni d'impegno e accordi quadro tra Nespresso e i suoi partner chiave, specificamente orientati alla piattaforma Ecolaboration™.




To Do7_Contesto ambientale

To Do7_Contesto luogo


La griglia è un aiuto metodologico, ed inevitabilmente principio generatore di forma.

sabato 16 aprile 2011

To Do6_ IL BANG...CUBI-K


Attraverso lo studio di parallelepipedi (piani paralleli), di cui quello regolare è il CUBO nasce il Bang.
Non si vuole pensare alla regolarita', ma alla STRATIFICAZIONE e CONTINUITA' che si ha utilizzando questi "moduli" di varie dimensioni che possono subire deformazioni, nel momento in cui il progetto lo necessiti.
La geometria tenta di fare da guida, ma se subentra insieme alla terza dimensione l'idea di INFINITO, essa non è più elemento ordinatore, ma diventa un qualcosa che deve essere connesso ad altre sensazioni dettate dalla stratificazione, dalla frammentazione e dalla continuità.
Il CUBO DI RUBIK, o cubo magico  è un celebre rompicapo (in particolare un twisty puzzle) inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Ernő Rubik nel 1974. Chiamato originariamente Magic Cube (Cubo magico) dal suo inventore, il rompicapo fu rinominato in Rubik's Cube (Cubo di Rubik) dalla Ideal Toys nel 1980. Viene per l'appunto chiamato Twisty puzzle ed immaginarlo come insieme di parallelepipedi, in questo caso regolari non è difficile. In questo "gioco" si nota la stratificazione, come se fossero più piani uno sopra l'altro il quale io solo posso combinarli a mio piacimento. Stratificazione e continuità intese come voglia di continuare verso l'infinito, di conoscere e creare nuovi mondi. Sensazioni suscitate dalla regolarità che volendo si contrappongono all'irregolarita' del pensiero di poter raggiungere l'INFINITO.

sovrapposizione di parallelepipedi, soluzione anticonformista?!

regolarità contrapposta a irregolarità verso l'infinito.

parallelepipedo, sguardo all'infinito.

inusuale composizione di parallelepipedi.

To Do6_ da "Architettura e Modernità"_ STUDIO DI UN OPERA

IL MONDO DECOSTRUITO
La parola "decostruzione"  spesso contrapposta al post-moderno, sta ad indicare de-costruire ciò che è costruito.    La nascita del fenomeno è avvenuta con una mostra organizzata a NEW YORK nel 1988 da Philip Johnson, nella quale per la prima volta appare il nome di questa nuova tendenza architettonica, che fu definita "DECONSTRUCTIVIST ARCHITECTURE”. Alla mostra di New York furono esposti progetti di Frank o. Ghery, Daniel Libeskind, Rem Koolhaas, Peter Eisenman, Zaha Hadid, Bernard Tschumi e del gruppo Coop Himmelb(l)au.
Si tratta di un' architettura in cui viene estrapolata la geometria euclidea, una NON ARCHITETTURA, quindi, che si avvolgeva e svolgeva su se stessa. E' il CAOS che diventa principale ordinatore. Il tutto è costruito da frammenti, tagli, assimetrie...






















LINEE E FRECCE. IL LAVORO DI DANIEL LIBESKIND


_MUSEO EBRAIC0, Berlino 1989.99.
Berlino in questi anni ha vissuto un periodo al quanto travagliato, difficile, tanto da definirla come luogo e non luogo del mondo. Daniel Libeskind nasce in Polonia, dove studia e si dedica alla musica. Nel 1960, riesce a vincere una borsa di studio messa in palio dall' American-Israel Cultural Foundation Fellowship che gli permette il trasferimento negli Stati Uniti, nell'amata New York che sognava da bambino. Si affianca ad un grande maestro come Peter Eisenman, che lo spinge a continuare i sui studi.
Una delle sue opere più famose è il Museo Ebraico a Berlino, qui Libeskind si dimostra un vero e proprio sperimentatore, attraverso disegni astratti e spartiture musicali, che per lui sono importanti in quanto lavorano sulla LINEA SPEZZATA. E cioè sulla capacità di rompere, estendersi, di non racchiudersi nei "piani". la linea si muove nello spazio schizzando, lacerando, zigzagando in uno spazio nuovo.
Tutto il gioco di linee va a creare MICROMONDI è un sistema di STRATI, in cui il layer per Libeskind assume significato importante, esalta il travaglio del mondo.

L'edificio che ospita il museo si distingue notevolmente dalla tipologia solita dei musei: non risponde a nessuna criterio di funzionalità poiché la linea guida seguita per la realizzazione del progetto è stata quella di raccontare la storia degli ebrei, in particolare degli ebrei in Germania. L'edificio stesso può essere considerato un'opera d'arte, poiché mescola architettura e scultura.
Libeskind ha battezzato il suo progetto BETWEEN THE LINES (tra le linee) e nei punti in cui le due linee si intersecano si formano zone vuote, o voids, che attraversano l’intero museo.
L'edificio visto dall'alto ha la forma di una LINEA A ZIG-ZAG e per questa ragione è stato soprannominato blitz, che in tedesco significa fulmine. La forma dell'edificio ricorda una stella di david decomposta e destrutturata. L'edificio è interamente ricoperto da lastre di zinco e le facciate sono attraversate da finestre molto sottili e allungate, più simili a squarci o ferite che a vere e proprie finestre, disposte in modo casuale. E' un simbolismo quello di Libeskind che entra dentro le stesse fibre del fare architettura e che si appropria profondamente della costruzione e dello spazio.





IL BANG DI LIBESKIND





martedì 12 aprile 2011

_Eisenman SPACE "LA CITTA' CULTURALE"_Libeskind UN MONDO A 360°

_Idea programma _IL CAFFE' LETTERARIO_

L'idea è quella di trasformare l’area del quartiere Appio Latino in “Città Culturale” dove troveranno posto funzioni miste di cultura, svago ed enogastronomia, contribuirà a consolidare la tendenza del quartiere Appio Latino a divenire un polo di attrazione di cultura e divertimento sempre più propositivo.

In questa ottica si integra il Caffè Letterario, inteso come spazio interculturale, nato dall’idea di coniugare una libreria a tematiche specifiche con un caffè, pensato non solo come spazio di ritrovo/relax, tipico di certe attività strutturate, ma anche come “luogo culturale” in cui dare vita a focolai di scambio di idee. Una forma di comunicazione ibrida che consenta di integrare un servizio commerciale con attività culturali in cui chi produce arte e cultura possa essere a contatto diretto non solo con chi la fruisce, ma soprattutto con chi la distribuisce.

Il Caffè Letterario, è uno spazio polifunzionale in cui le attività commerciali e culturali convivono, intersecandosi ed influenzandosi.
La libreria, oltre la vendita, offre l’opportunità di consultare libri in appositi spazi riservati alla lettura.
Il caffè, può essere bar, sala da tè, ristorante o lounge bar a seconda dell’ora del giorno. 
Specifiche aree sono preposte per l’esposizione di arredamenti di design contemporaneo che possono essere acquistati, compresi gli altri arredi che vengono utilizzati dal bar e dalla libreria.
La saletta video, destinata a mutare a seconda della funzione che deve assolvere, sono destinati agli eventi prodotti dal caffè che trattano di letteratura, design, arti visive, cinema, musica e moda.

Il Caffè Letterario, attraverso la collaborazione con vari showroom nella città di Roma si interesserà alle evoluzioni del design promuovendo spesso collaborazioni dirette con le industrie di settore e col mondo accademico della facoltà di architettura, proporrà le novità del design contemporaneo esponendo opere di giovani architetti accanto a quelle più note dei grandi maestri del novecento che ormai fanno parte della storia dell’arredamento. 

Tutti gli spazi del caffè, oltre quelli specifici per l’esposizione 
- dalla libreria, al bar, ai luoghi di aggregazione per lo svago - saranno arredati con elementi di design che possono essere fruiti, giudicati ed eventualmente acquistati.

Gli spazi, quindi si propongono in una veste in continua mutazione in cui ogni elemento è destinato a mostrarsi fino a che uno nuovo non ne prenderà il posto.

Gli eventi che si svolgeranno all’interno del caffè nella sezione del design, approfondiranno di volta in volta temi, tecnologie e novità mettendo in comunicazione diretta designers, industrie di produzione, teorici accademici e fruitori.