L’arte è un’astrazione

L’arte è un’astrazione
L'ARTE E' UN'ASTRAZIONE:spremetela dalla natura sognando di fronte ad essa e preoccupatevi più della creazione che del risultato. (Paul Gauguin)

sabato 16 aprile 2011

To Do6_ da "Architettura e Modernità"_ STUDIO DI UN OPERA

IL MONDO DECOSTRUITO
La parola "decostruzione"  spesso contrapposta al post-moderno, sta ad indicare de-costruire ciò che è costruito.    La nascita del fenomeno è avvenuta con una mostra organizzata a NEW YORK nel 1988 da Philip Johnson, nella quale per la prima volta appare il nome di questa nuova tendenza architettonica, che fu definita "DECONSTRUCTIVIST ARCHITECTURE”. Alla mostra di New York furono esposti progetti di Frank o. Ghery, Daniel Libeskind, Rem Koolhaas, Peter Eisenman, Zaha Hadid, Bernard Tschumi e del gruppo Coop Himmelb(l)au.
Si tratta di un' architettura in cui viene estrapolata la geometria euclidea, una NON ARCHITETTURA, quindi, che si avvolgeva e svolgeva su se stessa. E' il CAOS che diventa principale ordinatore. Il tutto è costruito da frammenti, tagli, assimetrie...






















LINEE E FRECCE. IL LAVORO DI DANIEL LIBESKIND


_MUSEO EBRAIC0, Berlino 1989.99.
Berlino in questi anni ha vissuto un periodo al quanto travagliato, difficile, tanto da definirla come luogo e non luogo del mondo. Daniel Libeskind nasce in Polonia, dove studia e si dedica alla musica. Nel 1960, riesce a vincere una borsa di studio messa in palio dall' American-Israel Cultural Foundation Fellowship che gli permette il trasferimento negli Stati Uniti, nell'amata New York che sognava da bambino. Si affianca ad un grande maestro come Peter Eisenman, che lo spinge a continuare i sui studi.
Una delle sue opere più famose è il Museo Ebraico a Berlino, qui Libeskind si dimostra un vero e proprio sperimentatore, attraverso disegni astratti e spartiture musicali, che per lui sono importanti in quanto lavorano sulla LINEA SPEZZATA. E cioè sulla capacità di rompere, estendersi, di non racchiudersi nei "piani". la linea si muove nello spazio schizzando, lacerando, zigzagando in uno spazio nuovo.
Tutto il gioco di linee va a creare MICROMONDI è un sistema di STRATI, in cui il layer per Libeskind assume significato importante, esalta il travaglio del mondo.

L'edificio che ospita il museo si distingue notevolmente dalla tipologia solita dei musei: non risponde a nessuna criterio di funzionalità poiché la linea guida seguita per la realizzazione del progetto è stata quella di raccontare la storia degli ebrei, in particolare degli ebrei in Germania. L'edificio stesso può essere considerato un'opera d'arte, poiché mescola architettura e scultura.
Libeskind ha battezzato il suo progetto BETWEEN THE LINES (tra le linee) e nei punti in cui le due linee si intersecano si formano zone vuote, o voids, che attraversano l’intero museo.
L'edificio visto dall'alto ha la forma di una LINEA A ZIG-ZAG e per questa ragione è stato soprannominato blitz, che in tedesco significa fulmine. La forma dell'edificio ricorda una stella di david decomposta e destrutturata. L'edificio è interamente ricoperto da lastre di zinco e le facciate sono attraversate da finestre molto sottili e allungate, più simili a squarci o ferite che a vere e proprie finestre, disposte in modo casuale. E' un simbolismo quello di Libeskind che entra dentro le stesse fibre del fare architettura e che si appropria profondamente della costruzione e dello spazio.





IL BANG DI LIBESKIND





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